RELAZIONE DI GOVERNO presentata alla seconda Assemblea Plenaria del Cgie

RELAZIONE DI GOVERNO
(Assemblea Plenaria del CGIE, Roma 22 novembre 2017)
 
Signor Segretario Generale, Signori Consiglieri, Onorevoli Parlamentari, Signore e Signori, vi porto in primo luogo i saluti e i ringraziamenti del Sottosegretario Amendola, il quale non ha potuto prendere parte a questa Assemblea del CGIE, in quanto impegnato a New York a presiedere i lavori del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di cui l’Italia, come membro non permanente, detiene questo mese la Presidenza.

  1. L’Assemblea Plenaria che si apre oggi con un nutrito numero di argomenti all’ordine del giorno, presenta come suo elemento centrale la proposta da parte del CGIE di un progetto di riforma degli organi di rappresentanza delle comunità italiane all’estero, definito sulla base delle numerose indicazioni che sono pervenute dai componenti stessi degli organi di rappresentanza delle comunità italiane nel mondo e dagli esponenti dell’associazionismo italiano nel mondo. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per parte sua, conferma di essere pronto a recepire le proposte di riforma che saranno avanzate.

Vorrei ringraziare ancora una volta il CGIE per l’impegno in questo esercizio, voluto dal Parlamento con l’Ordine del Giorno proposto dal Senatore Micheloni e approvato all’unanimità dalla Commissione Affari Esteri ed Emigrazione del Senato il 4 novembre 2015.
Confidiamo che il progetto di riforma, nel rispetto delle linee direttrici a suo tempo illustrate, sappia prendere nella dovuta considerazione anche i profondi mutamenti sociali e tecnologici che stanno rimodellando il mondo dell’emigrazione.

  1. Come sapete, negli ultimi cinque anni il numero dei connazionali all’estero iscritti all’Aire è aumentato di quasi un milione, passando dai 4 milioni e centomila del 31 dicembre 2011 a quasi 5 milioni del 31 dicembre 2016.

Riteniamo sia necessario accompagnare i protagonisti di questa mobilità e nuova emigrazione e come sapete abbiamo per questo avviato da tempo, attraverso la rete dei Uffici del MAECI all’estero, una serie di iniziative volte a favorire l’integrazione dei nostri connazionali nei Paesi di destinazione, anche con il coinvolgimento dei Comitati degli italiani all’estero e  delle associazioni italiane nel mondo. Abbiamo destinato per queste finalità, nel corrente esercizio finanziario, contributi specifici a 20 Comites per un ammontare complessivo pari a Euro 132.332.
Confermiamo inoltre l’intenzione di sensibilizzare ancora il Ministero del lavoro alla convocazione di un apposito tavolo di lavoro interistituzionale ad hoc, con il coinvolgimento di tutti gli attori della società civile, delle istituzioni, del mondo sindacale e delle imprese, per far si che la questione venga conosciuta e si possano offrire delle chiavi interpretative per chi decide di partire per l’estero in termine di corretta informazione, oltre che di preparazione – anche linguistica. Al tempo stesso, dovremo ragionare su quelle “politiche attive del lavoro” in grado di facilitare il recupero della cosiddetta “mobilità circolare” e di recuperare all’Italia il bagaglio di competenza, le nuove identità professionali e umane, il valore aggiunto dell’esperienza all’estero.

  1. Per quanto riguarda la nuova normativa elettorale ed il prossimo rinnovo del Parlamento italiano, la legge 3 novembre 2017, n. 165, delinea per il territorio nazionale un sistema elettorale misto: 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato sono assegnati in collegi uninominali con formula maggioritaria. I restanti seggi sono assegnati con metodo proporzionale. La nuova Legge – le cui modifiche sono state volute dal Parlamento e rispetto alle quali il Governo non ha espresso parere – non altera invece l’impianto del voto all’estero previsto dalla 459/2001, anche se apporta alcune modifiche con riguardo alla presentabilità di candidature nella circoscrizione Estero e in Italia, nonché di accesso alla rappresentanza dei candidati che siano espressione della minoranza linguistica slovena. E’ inoltre ampliato il termine per l’opzione dei temporanei per l’esercizio del diritto di voto all’estero

La rete delle Ambasciate e dei Consolati italiani organizza, come sappiamo, le operazioni che consentono l’esercizio del diritto di voto per corrispondenza da parte dei connazionali residenti all’estero. Il numero di questi ultimi si attesta, al 31.12.2016, a 4.973.942 (dati del Ministero dell’Interno).
A seguito delle modifiche introdotte dalla Legge n. 52/2015, come noto potranno votare per corrispondenza anche i cittadini italiani che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano in un Paese estero nel quale non sono residenti per un periodo di almeno tre mesi, nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale. Lo stesso beneficio si applicherà agli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia che si trovano temporaneamente all’estero per svolgere missioni internazionali.
Ciò detto, la campagna informativa sull’AIRE, che abbiamo già lanciato, le istruzioni dirette a sensibilizzare la rete sull’importanza di un costante aggiornamento degli schedari consolari, la possibilità di avvalersi di fondi integrativi ove per assumere appositi digitatori, rappresentano utili iniziative cui daremo nuovo stimolo anche in vista delle preparazione del processo elettorale all’estero. L’aggiornamento delle posizioni anagrafiche ed il loro allineamento con l’AIRE rappresentano infatti attività propedeutiche ai fini della corretta impostazione degli elenchi a utilizzare a fini elettorali.
Con l’approssimarsi della scadenza naturale della legislatura, procederemo a diramare prossimamente prime istruzioni alla rete degli Uffici all’estero, al fine di:

  1. a) acquisire i preventivi di spesa, onde individuare il fabbisogno finanziario complessivo, in vista della richiesta da presentare al Ministero dell’Economia.
  2. b) informare i connazionali residenti all’estero circa la possibilità di esercitare sin da ora l’opzione per il voto in Italia (Legge 459/2001, art. 4, comma 1), dandone comunicazione scritta alla rappresentanza diplomatico-consolare del luogo di residenza entro il 31 dicembre p.v.
  3. c) fornire indicazioni in materia di pubblicità dei dati contenuti negli schedari consolari a fini elettorali, autentica delle firme di sottoscrizione delle liste dei candidati e rilascio di certificati di iscrizione negli elenchi degli elettori delle sedi.

In seguito, una volta stabilita la data del voto, si procederà a fornire puntuali e dettagliate istruzioni, volte ad accompagnare passo per passo la rete estera nella delicata gestione delle procedure elettorali. Vogliamo invitare i nostri uffici all’estero a individuare e attuare in loco soluzioni tecniche capaci di imprimere un miglioramento all’intera organizzazione pratica delle operazioni di voto per corrispondenza all’estero, perseguendo il più ampio rispetto dei principi costituzionali in materia. Particolare enfasi intendiamo dare alla correttezza della procedura e alla prevenzione di eventuali fenomeni di interferenza nel processo elettorale.

  1. La riconduzione nell’alveo delle attività promosse dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese (DGSP) anche dei corsi di lingua e cultura italiana ha costituito un passaggio significativo, suscettibile di produrre virtuose sinergie tra le varie tipologie di intervento all’estero, in linea del resto con lo spirito ed il dettato del Decreto Legislativo 64 del 2017.

Nella consapevolezza che i corsi si innestano, in definitiva, nelle realtà scolastiche locali sia talvolta in profondità, per ciò che concerne il curricolo, sia diffusamente sul territorio, potranno infatti essere promosse nuove progettualità, che vedono proprio nei corsi il naturale terreno coltura di sezioni italiane all’estero, con caratteristiche di bilinguismo. Proprio su tale potenzialità è stata attirata l’attenzione dei dirigenti scolastici all’estero riuniti per la prima volta alla Farnesina lo scorso 17 ottobre.
Come noto, per il corrente esercizio finanziario la disponibilità iniziale a valere sul Capitolo 3153 era di 9.836.603,00 Euro, successivamente integrata con il Fondo per il potenziamento della promozione della Cultura e della Lingua italiana all’Estero (previsto dalla Legge 11 dicembre 2016 n. 232) con ulteriori € 2.160.000, per un totale complessivo di € 11.996.603.  I fondi finora assegnati ammontano complessivamente a Euro 9.776.588 (dato aggiornato al 10 novembre 2017).
In collaborazione con Atenei, Istituzioni ed Enti formatori accreditati, attraverso il cosiddetto “Progetto Pilota” ed il Protocollo d’Intesa con il Consorzio ICON, anche nel 2017 abbiamo inoltre proseguito le iniziative realizzate negli anni precedenti a favore degli Enti gestori e del loro personale, con lo scopo di potenziare la qualità dei corsi e ottimizzare le risorse disponibili.
Dopo quest’anno di transizione, sia organizzativa che normativa, la disponibilità in capo alla DGSP dall’inizio del 2018 dell’insieme dei fondi consentirà una tempistica di erogazione maggiormente accelerata rispetto a quella di quest’anno.

  1. Sapete che il MAECI ha avviato con il CGIE un “tavolo tecnico”, per coordinare la preparazione della prossima Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome -CGIE, organo previsto dall’art.17 della legge 198 del 1998, che ha il compito di “indicare le linee programmatiche per la realizzazione delle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni per le Comunità italiane all’Estero” . Il Governo sostiene con convinzione l’utilità di tale tavolo tecnico – e si impegna a mantenerne la costanza – per i benefici che possono derivarne per le nostre comunità all’estero e per agevolare il reinserimento dei connazionali che intendano ritornare in Patria. Come si è visto nei lavori del tavolo tecnico di questi giorni, il suo approccio fattuale favorisce l’emergere di nuove idee e i contatti diretti e operativi necessari per attuarle. L’obiettivo è di avviare l’organizzazione della Conferenza in modo che questa possa essere convocata dal Presidente del Consiglio dei Ministri auspicabilmente fra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Riteniamo rilevante per il successo dell’iniziativa il coinvolgimento dei protagonisti dell’associazionismo italiano nel mondo e a livello nazionale. In tal modo sarà possibile completare il quadro dei vari attori della società civile e istituzionale chiamati a produrre un contributo importante per rafforzare la dimensione e l’articolazione delle politiche rivolte alle nostre Comunità all’estero.
  2. Al 31 dicembre 2016, lavoravano negli Uffici consolari 1.531 dipendenti, tra diplomatici/dirigenti, aree funzionali e personale a contratto assunto localmente. Ad essi vanno aggiunti coloro che sono addetti all’erogazione dei servizi consolari all’interno delle 127 Ambasciate.

Nell’ultimo decennio, il contingentamento del “turn-over” del personale di ruolo ha comportato per il MAECI una riduzione di oltre 1.100 unità tra le aree funzionali (-30%), categoria professionale incaricata di sovrintendere all’emissione degli atti consolari. Nonostante le innovazioni gestionali e informatiche introdotte, la carenza di organico sta inevitabilmente penalizzando il funzionamento dei servizi alle collettività italiane all’estero.
La Farnesina ha presentato, in sede di formazione del DDL bilancio 2018-2020, proposte per l’assunzione di un congruo numero di funzionari amministrativi, contabili e consolari. Pur non disponendo una specifica autorizzazione in tal senso, il testo di legge all’esame del Parlamento prevede il rifinanziamento del Fondo per le assunzioni nelle Amministrazioni centrali di personale pubblico contrattualizzato non dirigente – creato con la legge di bilancio 2017 – per un importo complessivamente pari a € 15 milioni nel 2018, € 80 milioni nel 2019 e € 100 milioni a decorrere dal 2020. La Farnesina chiederà di attingere al Fondo per programmare l’assunzione di 150 unità di personale, una parte significativa delle quali andrà a rafforzare gli organici degli Uffici consolari.
Parimenti, l’Amministrazione si è fatta promotrice nel DDL Bilancio di un provvedimento per aumentare di 100 unità il contingente degli impiegati a contratto delle sedi all’estero. Il raggiungimento del pieno impiego del contingente previsto dall’art.152 del DPR 18 ha impedito negli ultimi mesi di assicurare la sostituzione al personale andato in pensione, di rafforzare gli Uffici sottoposti a un incremento della domanda di servizi (es. Consolato Generale a Londra) e di strutturare nella maniera opportuna alcune Ambasciate, anche di nuova istituzione (come Santo Domingo). In questa fase è stata prestata la massima attenzione agli uffici consolari della rete, sia cercando di non ridurre gli organici, sia intervenendo con strumenti flessibili, quali i contratti temporanei, in previsione di picchi di lavoro (quali gli adempimenti legati alle consultazioni elettorali). Come noto, la legge di bilancio 2017 ha previsto che i proventi derivanti dal versamento di 300 euro effettuato da persona maggiorenne a corredo della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana, vengano riassegnati, a decorrere dal 2017, nella misura del 30 per cento, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, allo stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per rafforzare gli uffici della rete consolare.
Il MAECI ha prontamente richiesto al MEF la riassegnazione di € 2.955.420,00 relativi agli introiti registrati nel 2016 e € 843.660,00 per il primo trimestre 2017.
Tali richieste sono ancora in attesa di essere definite dall’Amministrazione finanziaria con l’emanazione del decreto a firma del Ministro dell’economia e delle finanze, previsto dalla disposizione dell’art. 1, co. 429, sopra citata. L’orientamento del MAECI in questa legge di stabilità è di ottenere più assunzioni e di stabilizzare le percezioni consolari. Sono queste – in definitiva – due risposte concrete alle criticità che ancora si registrano sulla nostra rete consolare. Confidiamo al riguardo sulla collaborazione dei nostri Parlamentari eletti all’estero che su tali tematiche  hanno sempre dimostrato forte sensibilità e attenzione.

  1. Vorrei ora fornirvi un quadro aggiornato relativo alla prestazione dei servizi consolari da parte degli Uffici della Rete diplomatico consolare italiana. Continuiamo con determinazione sulla strada dello snellimento delle procedure e dell’innovazione tecnologica nell’erogazione dei servizi. Il nostro obiettivo finale è riuscire a fornire online il maggior numero di servizi, a cominciare dall’iscrizione all’AIRE, senza dimenticare le necessità di chi ha ancora bisogno del contatto personale allo sportello

Con riferimento all’AIRE, abbiamo lanciato lo scorso 2 ottobre 2016 attraverso il sito internet del MAECI ed i social network, la campagna “AIRE: 6 buoni motivi per iscriversi”. Si è voluto in tal modo promuovere ulteriormente tra i connazionali l’importanza dell’iscrizione e dell’aggiornamento dei propri dati anagrafici presso gli Uffici consolari. Abbiamo sottolineato che non si tratta soltanto di un obbligo previsto dalla  Legge n. 470/1988, ma che si iscrive all’AIRE gode  anche vantaggi concreti, in termini di conoscenza e facilità di accesso ai servizi consolari, voto all’estero, rispetto degli adempimenti fiscali. Al 15 novembre 2017, più di 167.296 utenti attraverso Facebook e 44.326 attraverso Twitter hanno visualizzato la campagna. Il successo della campagna  conferma quanto le nostre collettività chiedano di essere informate e coinvolte anche per via telematica, in particolare la nuova mobilità italiana verso l’estero, che va sempre più accompagnata nei suoi percorsi d’integrazione.
Nell’ambito di un  più ampio intervento finalizzato a razionalizzare l’erogazione dei servizi consolari, l’Amministrazione ha avviato inoltre una riflessione per individuare servizi da rendere prioritariamente a favore dei connazionali iscritti AIRE. Tenuto conto del dato normativo vigente, abbiamo lanciato un primo progetto pilota per i servizi notarili. Lo scopo è quello di prestare questi servizi, prioritariamente a favore nei nostri concittadini che sono residenti all’estero, evitando di disperdere risorse per persone solo di passaggio e che potrebbero fare ricorso alle professionalità nel settore operanti nel nostro paese.
Per quanto riguarda la materia della cittadinanza,  oltre alla consueta  assistenza alla Rete per la gestione delle pratiche più complesse, il MAECI ha avviato un’attività di verifica e confronto con gli uffici consolari per individuare possibili semplificazioni delle procedure amministrative in essere con particolare riguardo alle pratiche di riconoscimento del possesso della cittadinanza italiana.
Per quanto attiene al settore relativo ai documenti di viaggio, conclusi gli approfondimenti giuridici e le attività informatiche necessari, è stata attivata la funzionalità di consultazione della Banca Dati Passaporti Elettronici (BDPE) che, consentendo agli Uffici dell’intera Rete diplomatico-consolare la visualizzazione delle informazioni relative ai passaporti elettronici emessi tanto in Italia quanto all’estero, garantisce una più agevole gestione delle pratiche relative al rilascio del passaporto e un maggior livello di sicurezza.
Continua ad essere molto apprezzata la best practice del “funzionario itinerante”, iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) che prevede la raccolta dei dati biometrici, ai fini del rilascio del passaporto, per mezzo di una postazione mobile. Per l’anno 2017 sono stati programmati 350 viaggi del funzionario itinerante grazie ai quali abbiamo potuto  raccogliere circa 12.000 pratiche.
Sulla scia di tale successo e con l’intento di fornire un servizio sempre più efficiente che avvicini il Consolato all’utente, il MAECI ha esteso le potenzialità del funzionario itinerante anche ai Consoli onorari. Dotati di postazioni mobili, questi hanno potuto soddisfare un maggior numero di richieste di passaporto, evitando al connazionale di dover raggiungere l’ufficio consolare di riferimento, spesso molto lontano dal luogo di residenza. A titolo di esempio, nel corso del 2016 sono state acquisite dai Consoli onorari abilitati ulteriori 7.845 pratiche passaporto. Per aumentare il numero dei Consoli onorari coinvolti e raggiungere un maggior di connazionali, è stato avviato l’ulteriore importante progetto finalizzato a consentire  la trasmissione telematica dei dati biometrici acquisiti in remoto da parte della rete consolare onoraria. Nella prima fase del detto progetto, sono state finora consegnate 36 postazioni mobili per i Consoli onorari senza trasporto telematico dei dati. Prevediamo di consegnare con la seconda fase, nel primo semestre 2018, ulteriori 76 postazioni mobili, abilitate al trasporto telematico dei dati. Al termine del progetto tutte le postazioni mobili consegnate (n. 112) saranno collegate alla rete securizzata per il trasporto dei dati.
A seguito del positivo parere del Garante, sono stati subito avviati, d’intesa con IPZS e la DGAI, gli approfondimenti tecnici necessari a soddisfare le richieste formulate dal predetto Garante e rendere operativo il progetto a partire dai primi mesi del 2018.
Particolare attenzione è stata dedicata all’applicazione della Legge n. 76/2016 su unioni civili e convivenze di fatto. La conclusione della fase transitoria dettata dal DPR n. 144/2016 e la definitiva entrata in vigore dei decreti attuativi nel febbraio 2017, hanno consentito di aggiornare le istruzioni diramate alla rete estera alla vigilia dell’entrata in vigore della Legge, avvenuta il 5 giugno 2016. Da quella data, fino al 30 settembre 2017, si è conclusa presso la rete diplomatico-consolare la trattazione di 563 pratiche di celebrazione o trascrizione di unione civile.
Nel settore anagrafe, il tasso di allineamento gli schedari consolari e l’AIRE – gestita come noto dal Ministero dell’Interno attraverso la rete dei Comuni – ha ormai raggiunto il 94 per cento, avviandosi verso la progressiva coincidenza tra le due banche dati.

  1. Per completare il quadro degli stanziamenti in favore delle politiche per gli italiani all’estero, informo che nel corrente esercizio finanziario lo stanziamento sui capitoli relativi ai Comites è stato pari rispettivamente a Euro1.254.243,00 sul capitolo 3103 e Euro 67.252,00 sul capitolo 3106. Per quanto riguarda il cap. 3103, in aggiunta i contributi per le spese di funzionamento abbiamo destinato complessivamente Euro 209.726,5 per la realizzazioni di progetti specifici promossi da 30 Comites.

Lo stanziamento sul capitolo 3131 relativo alle spese per il funzionamento del CGIE, grazie all’integrazione disposta dalla legge di assestamento n. 157 del 3 ottobre 2017, è stato complessivamente pari a Euro 607.479.
Con riferimento all’assistenza diretta, è pari a Euro 6.723.483,40 (Cap. 1613) l’ammontare complessivamente allocato sulla base delle esigenze rappresentate dagli uffici della Rete diplomatico consolare.
Relativamente all’assistenza indiretta (capitolo 3105), lo stanziamento è stato pari a Euro 420.222,00, ed è stato ripartito su 39 Enti sparsi in 19 Paesi. La distribuzione dei contributi ha privilegiato ospedali e case di riposo operanti in Paesi con bassi standard medico-assistenziali e istituti di assistenza a minori e madri in difficoltà. Anche in questo settore, le restrizioni al welfare in Europa, che non hanno risparmiato i nostri connazionali, ci hanno indotto a concedere contributi ad enti attivi in Paesi tradizionalmente dotati di solidi sistemi di sicurezza sociale come il Belgio e la Germania.
Le risorse effettivamente disponibili per l’anno 2017 sul cap. 3122 (Spese per attività culturali, educative, ricreative e informative in favore dei connazionali e delle collettività italiane all’estero), al netto degli accantonamenti operati dal MEF, sono state pari ad Euro 285.611. Su tale ammontare sono stati assunti  finora impegni di spesa per un totale di  Euro 164.209, mentre sono ancora in corso di perfezionamento i procedimenti concernenti spese programmate per ulteriori Euro 109.000.
Per quanto riguarda l’entità degli stanziamenti per i capitoli suddetti per il prossimo esercizio finanziario, è ancora presto fornire dati dal momento che il Parlamento sta al momento esaminando la legge di bilancio per il 2018. Vorrei ad ogni modo confermare la nostra ferma volontà di assicurare che siano resi disponibili fondi adeguati per il finanziamento delle politiche per gli italiani all’estero.

  1. A completamento del processo di riforma del settore dell’editoria, avviato dalla Legge n. 198/2016 (che ha istituito il nuovo Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, attribuendo deleghe al Governo per la ridefinizione dell’intera disciplina del sostegno pubblico all’editoria), e dal successivo D.Lgs. n. 70/2017 (che ha provveduto al riordino della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici), è stato da ultimo emanato il DPCM del 15 settembre 2017, recante “Modalità per la concessione dei contributi per il sostegno alla stampa italiana diffusa all’estero”, che disciplina i pertinenti procedimenti per i quotidiani e i periodici italiani diffusi all’estero in misura non inferiore al 60% della distribuzione complessiva (il cui schema era stato sottoposto al Comitato di Presidenza del CGIE riunitosi nello scorso mese di luglio). Le relative disposizioni si applicheranno a decorrere dai contributi relativi all’anno 2018 (ossia alle domande che gli editori presenteranno nel 2019).

Per quanto riguarda i servizi di agenzie stampa per gli Italiani all’estero, tale materia è stata ricondotta alla competenza esclusiva della PCM, per effetto di quanto disposto dalla Legge n. 190/2014, art. 1, comma 321. Nell’esercizio delle proprie competenze, il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della PCM ha determinato di inserire i servizi informativi per gli italiani all’estero all’interno di un più ampio bando di gara europea pubblicato a giugno 2017, concernente l’affidamento (tramite procedura  aperta  suddivisa in più lotti) di servizi giornalistici e strumentali ad agenzie di stampa con rete di servizi esteri e per la loro diffusione all’estero.  Al termine delle procedure di gara, il “Lotto  5 – Servizi per gli italiani nel mondo”  è stato aggiudicato all’Agenzia ASKANEWS. Quando il relativo contratto diventerà esecutivo, il MAECI effettuerà il monitoraggio sui nuovi notiziari prodotti dalla suddetta Agenzia, per verificarne la rispondenza alle esigenze delle comunità dei connazionali all’estero che erano state segnalate in materia di servizi informativi per i connazionali all’estero.
Alla data odierna, è ancora in atto la distribuzione dei notiziari delle agenzie AISE, INFORM e 9COLONNE, alle quali – nelle more del completamento della gara sopra menzionata – sono stati affidati i servizi informativi per gli italiani all’estero per un periodo massimo di sei mesi, e  con termine stabilito al 14 dicembre 2017 (salvo anticipata risoluzione del contratto).

  1. Le Sedi estere dei Patronati italiani esercitano un importante ruolo di cerniera tra le strutture consolari e le comunità italiane all’estero. La loro capillare diffusione, soprattutto in Paesi di antica e recente emigrazione, consente di fornire assistenza anche a quei connazionali che hanno sporadici contatti con i Consolati o che sono difficilmente raggiungibili. Da tempo i rapporti delle strutture dei Patronati con gli Uffici consolari sono generalmente caratterizzati da un clima costruttivo. Spesso i contatti avvengono attraverso incontri periodici, dedicati prevalentemente alla diffusione e diramazione di informazioni in materia di lavoro, previdenza sociale ed alle modalità di erogazione dei servizi consolari in favore dei connazionali residenti all’estero.

In Europa ed in America Latina, al di là dell’aspetto previdenziale, i Patronati svolgono anche un’opera di informazione e orientamento ai connazionali sulle modalità di presentazione delle varie pratiche consolari, attività che viene esperita in sinergia anche dalle locali associazioni italiane. Da non sottovalutare la preziosa attività di segnalazione di casi specifici di connazionali in difficoltà o indigenti che potrebbero usufruire, dopo il richiesto controllo degli uffici sociali operanti nella nostra rete, di interventi di assistenza diretta od indiretta.
Sapete che abbiamo avuto un incontro qui al MAECI lo scorso 3 ottobre 2017. Presieduto dal Sottosegretario On. Vincenzo Amendola, vi hanno partecipato i principali Patronati attivi all’estero (ACLI, INAS, INCA, ITALUIL, SIAS ed EPASA) e una significativa rappresentanza di parlamentari eletti nella circoscrizione Estero. Si tratta di un percorso che, partendo dal dettato normativo, deve muovere da una nuova cornice di regole, di controlli, di trasparenza, per giungere a forme innovative e strutturate di collaborazione con la rete consolare. L’opportunità di rilanciare ed innovare il ruolo sussidiario dei Patronati attraverso le loro attività di supporto, stabilite dalla Legge n. 152/2001, deriva principalmente dalla necessità di venire incontro alla crescente domanda di sostegno dei nostri connazionali all’estero in svariati ambiti, non tutti disciplinati dalla vigente normativa in materia consolare, in una prospettiva di massima trasparenza e correttezza, coerentemente con la disciplina di legge.
La collaborazione con i Patronati deve del resto tener conto del D. Lgs. 71/2011 (meglio noto come “legge consolare”) che riserva l’esercizio delle funzioni consolari agli uffici consolari di I e II categoria, disciplinandone e limitandone al contempo, in modo puntuale, le possibilità di delegarle. Inoltre, occorre tener presente la normativa sulla tutela dei dati personali che per la comunicazione dei dati degli schedari consolari a terzi prevede precisi obblighi di legge.
Sappiamo che ci sono stati in passato episodi di cattiva gestione o anche di appropriazioni indebite perpetrate da singoli esponenti dei Patronati ai danni di nostri connazionali. Qualsiasi forma di cooperazione dovrà quindi essere improntata a una rigorosa correttezza di attività e un costante monitoraggio delle funzioni svolte dai Patronati, nonché a un’adeguata qualità del servizio anche tramite l’effettuazione di puntuali controlli interni. Su tali delicati aspetti questo Ministero ha ben presenti le conclusioni a cui è giunta  nel 2015 l’indagine conoscitiva promossa dal  Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero del Senato sulla “riforma dei Patronati italiani che operano fuori dal territorio nazionale per le comunità italiane residenti all’estero”.

  1. Prima di concludere, vorrei fornirvi alcune informazioni aggiornate su due temi regionali cui il Governo sta dedicando un’attenzione rafforzata.

L’Italia sta lavorando insieme alle Istituzioni e agli altri Stati membri UE per trasformare la BREXIT in un’occasione di rilancio del progetto europeo e per ridurre al minimo gli effetti negativi della Brexit sui cittadini UE, sulle imprese e sul settore pubblico.
Lo status dei cittadini UE nel Regno Unito rappresenta una priorità negoziale che il Governo italiano continuerà a seguire con la massima attenzione, lavorando per assicurare la più alta tutela possibile dei diritti acquisiti dei nostri connazionali dopo il recesso. Dobbiamo evitare di complicare la vita dei milioni di cittadini UE che vivono in Regno Unito. In quest’ottica, è intenzione del Governo vigilare affinché le procedure amministrative richieste ai cittadini UE per il riconoscimento del c.d. “settled-status” (il nuovo status di cittadini UE con diritti acquisiti) siano effettivamente semplici ed agevoli. Su questo punto abbiamo rilevato un atteggiamento costruttivo da parte britannica con aperture, che andranno misurate alla prova dei fatti.
Centri di assistenza per coloro che non riuscissero a compilare la domanda online per il settled status, apertura all’ipotesi di conversione automatica e gratuita delle attuali carte di soggiorno permanente con le carte del “settled-status”, conferma che i titolari del c.d. “indefinite leave to remain” ai sensi della normativa britannica sull’immigrazione non dovranno convertire il proprio status. Si tratta di passi in avanti, la cui concretezza dipenderà in larga misura dalle modalità di attuazione.
Sono inoltre in corso di finanziamento due progetti, per un ammontare complessivo pari a Euro 12.000, promossi dai Comites di Londra e Edimburgo, finalizzati ad informare le nostre comunità sull’andamento del negoziato e sulle conseguenze che questo avrà per i nostri connazionali residenti nel Paese. Molto lavoro rimane invece da fare su altre questioni che i negoziatori stanno approfondendo in questi giorni come i ricongiungimenti familiari, l’esportabilità dei benefici sociali e, soprattutto, il riconoscimento del ruolo della Corte di Giustizia dell’UE nell’assicurare tutela giurisdizionale ai diritti dei cittadini UE in Regno Unito anche dopo il recesso.
Come era da attendersi, le incertezze determinate dall’avvio del negoziato BREXIT hanno prodotto un repentino incremento della domanda di servizi consolari da parte dei connazionali che vivono nel Regno Unito, in particolare nei settori dell’AIRE, dello stato civile e della cittadinanza. Per tali ragioni la Farnesina sta realizzando un piano di rafforzamento del Consolato Generale a Londra.
Le prime immediate misure stanno riguardando il rafforzamento dell’organico dell’Ufficio consolare di Londra, anche ricorrendo allo strumento delle assegnazioni temporanee, per consentire lo smaltimento degli arretrati e una più sostenibile ripartizione dei carichi di lavoro. E’ stato inoltre disposto un finanziamento straordinario alla Sede per consentirle di impiegare lavoro interinale, per fronteggiare l’emergenza creata dalla ingente numero di pratiche di iscrizioni AIRE. Nel corso della preparazione alla Brexit siamo inoltre pronti ad aprire un Ufficio consolare a Manchester.

  1. Seguiamo con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione politica ed umanitaria in Venezuela. I disagi vissuti della numerosa comunità italiana di oltre 140.000 persone – le cui condizioni di vita risentono pesantemente dell’aggravarsi della crisi economica e sociale in cui versa il paese – sono infatti al centro della nostra attenzione. Abbiamo adottato specifici provvedimenti per tutelare i nostri connazionali più vulnerabili quali integrazione del minimo pensionistico e soprattutto il piano straordinario di assistenza ai gruppi più vulnerabili (del valore di 1 milione di euro) che è servito ad effettuare al 31 ottobre 2017 ben 9740 interventi (il 30% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). A questo si è aggiunta un’ulteriore tranche di 300.000 Euro che il MAECI ha inviato appena due giorni fa in considerazione del particolare aggravamento delle locali condizioni economiche e sociali. Il MAECI ha inoltre deciso di sospendere l’adeguamento delle tariffa percepita per i servizi consolari al tasso di svalutazione della moneta venezuelana, onde evitare ulteriori ripercussioni negative sui già provati gruppi vulnerabili della comunità italiana residente nel Paese. Il MAECI continua inoltre ad pressioni sul Governo di Caracas per permettere la fornitura diretta di beni di prima necessità e dei medicinali.

Continueremo naturalmente a sostenere gli sforzi di mediazione regionali e internazionali, nel tradizionale spirito di amicizia che ci lega al popolo venezuelano e nella convinzione solo un dialogo in buona fede tra le parti possa portare ad una soluzione condivisa.
Anche lo svolgersi dei recenti avvenimenti dovuti alla crisi istituzionale in Zimbabwe, caratterizzati per fortuna da un relativamente ridotto numero di episodi di violenza politica, è seguito con estrema attenzione dall’Unità di Crisi del dalla Farnesina attraverso l’Ambasciata, che mantiene il costante contatto con i nostri 764 connazionali iscritti negli schedari consolari che non registrano ad oggi particolare apprensione. Se necessario, provvederemo a sostenere gli italiani residenti in quel Paese con misure specifiche.
E intendiamo seguire con rinnovata anche la situazione degli italiani in Sudafrica, dove il clima di sicurezza generale si sta rapidamente deteriorando e dove potrebbe esserci bisogno di interventi straordinari, anche per alleviare l’eventuale indigenza di un numero crescente di connazionali.

  1. Gli elementi richiamati intendono sottolineare il forte impegno del Governo nell’attuazione delle politiche e nei servizi per i cittadini italiani all’estero. Siamo consapevoli che si tratta di un compito complesso, soprattutto nelle circostanze attuali. Restiamo determinati ad adempierlo, nella convinzione che ci sarà di enorme aiuto il contributo della vostra consueta, concreta e costruttiva collaborazione.

Nel ringraziarvi per l’attenzione, formulo a tutti il più sincero augurio di buon lavoro.

Lascia un commento