di Simone Grimaldi
Finalmente il grande giorno è arrivato. Oggi per 135 italiani si torna a casa, le 5 brutte settimane di sofferenza finalmente possono essere lasciate alle spalle!
In parecchi hanno affrontato viaggi lunghissimi per arrivare all’alba qui, muniti di mascherina, muniti di tutti i documenti necessari per viaggiare e varcare l’aereoporto. (In questa foto immortalati mentre si preparano ad effettuare l’ultimo sforzo prima di mettere piede nell’amata terra)
Questo doveva essere il finale della storia di parecchi italiani. Purtroppo per alcuni di loro non è andata così!
Nei giorni dietro abbiamo raccontato il discorso dei 400 italiani in Argentina!
Dopo 5 settimane di quarantena forzata e nessun aiuto da parte delle istituzioni, i 400 italiani si sono attivati sui rispettivi sui social! Dopo qualche giorno qualche risultato è arrivato. Seppur con l’aggravante del prezzo elevato (1881€) l’Ambasciata ha comunicato la data di un volo e poi un altra.
Troppo presto per cantar vittoria? Ebbene si, da Alitalia a quanto pare ci si può aspettare di tutto! Dopo la questione dei biglietti la vicenda continua!
Qualche giorno fa dopo l’emissione dei biglietti!
NOTA della Redazione:
Da nostre verifiche redazionali, si conferma che il biglietto dell’Alitalia è costato la somma incredibile di 1.881 Euro. Tuttavia l’aereo è arrivato vuoto da Roma a Buenos Aires perché il governo argentino, sulla base delle norme emanate, non consentirebbe l’arrivo di nessuno, neanche degli argentini rimasti bloccati in Europa. Analoga situazione riguarda infatti questi cittadini argentini bloccati in Italia che chiedono da tempo di rientrare, per i quali in diversi hanno chiesto di parlare con l’Ambasciata Italiana a Buenos Aires per usare proprio il volo in partenza da Roma.
E’ anche confermato il fatto, incomprensibile e intollerabile, che una quarantina degli italiani che erano riusciti ad acquistare il biglietto al prezzo di 1.881 euro, quando sono arrivati all’aeroporto si sono sentite dire dai funzionari Alitalia che non potevano viaggiare perché erano in over-booking, cioè Alitalia aveva venduto troppi biglietti rispetto ai posti effettivamente disponibili (per le restrizioni sanitarie imposte, l’areo doveva partire mezzo vuoto).
Come sia possibile, in una situazione nota a tutti, vendere 40 in più rispetto ai 135 che erano effettivamente disponibili è un bel mistero.
Rispetto invece all’assistenza fornita dai funzionari dei consolati e dell’Ambasciata, dalle informazioni in nostro possesso risulta che in molti casi vi sia stata un’adeguata assistenza ai connazionali in attesa di rientrare. Ovviamente vi possono essere stati atteggiamenti e comportamenti differenziati da parte dei diversi funzionari, ma in questo caso andrebbero correttamente individuati. Non sembrerebbe corrispondere ai fatti “il totale assenteismo delle nostre rappresentanze nelle 5 settimane”.
Mostriamo di seguito due foto riguardanti il bus organizzato da Rosario all’aeroporto internazionale di Elzeiza a Buenos Aires che ha portato 16 connazionali, accompagnati dallo stesso Console italiano a Rosario.
Bus organizzato e pagato dal Consolato di Rosario che ha portato 16 connazionali da Rosario a Ezeziza.
(Il signore con la mascherina è il Console di Rosario)
La domanda a cui dare risposta a questo punto è: chi ha coordinato questa operazione? Si è trattato di un’operazione commerciale dell’Alitalia o di una operazione coordinato con il Ministero degli Affari Esteri ?
(Red Emi-News)