ITALIANI: DESTINAZIONE AUSTRALIA

La migrazione italiana in Australia è un fenomeno dalle mille sfaccettature. Il rapporto “Italiani, destinazione Australia. Sfide e Opportunità“, commissionato dal Comites Victoria e Tasmania e curato da Bruno Mascitelli e Riccardo Armillei, rispettivamente della Swinburne University of Technology e della Deakin University di Melbourne, cerca di fornire una visione d’insieme del fenomeno.
Il rapporto, frutto di oltre 24 mesi di indagini, è stato realizzato grazie al contributo di un gran numero di esperti che hanno cercato di chiarire quale sia oggi la portata e la composizione della migrazione italiana in Australia, soprattutto di quella verificatasi nei recentissimi anni.
I 12 capitoli contenuti nel rapporto coprono numerosi temi e sotto-temi legati alla migrazione italiana in Australia, presentando un accurato quadro informativo utile soprattutto a coloro che in Italia, in tema di nuove mobilità, guardano con interesse al modello australiano.
L’auspicio è che le relazioni tra Italia ed Australia continuino ad essere proficue così come lo sono state soprattutto dal dopoguerra in poi, laddove la presenza italiana in questo Paese così lontano dall’Europa è stata un grande esempio di produttiva integrazione sociale ed un grande elemento di sviluppo economico.
Il volume è stato pubblicato dalla Perugia Stranieri University Press e realizzato grazie anche al contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per gli Italiani all’estero e le Politiche Migratorie.
Il rapporto “Italiani, destinazione Australia. Sfide e Opportunità” nasce come seguito di una precedente ricerca “From 2004 to 2016 – A new Italian “exodus” to Australia?“, commissionata agli stessi Mascitelli e Armillei dal Comites, sempre attento all’argomento “emigrazione” e, più in generale, quello della mobilità umana contemporanea. “Il Comites”, spiega il suo presidente Francesco Pascalis, “di fronte ai tanti giovani italiani che soprattutto negli ultimi otto-nove anni in modo crescente hanno dimostrato interesse a vivere un’esperienza di vita in Australia, alcuni su base volutamente temporanea altri su base prolungata e spesso con la speranza di acquisire un visto di residenza permanente, ha voluto approfondire i vari aspetti del fenomeno” e nel settembre 2016 ha pubblicato questa prima ricerca. Nello studio sono stati esaminati dati e fatti e sono state elencate alcune importanti raccomandazioni, in parte rivolte al Governo Federale australiano soprattutto in relazione alla complessa questione dei visti.
Una volta completata l’opera, continua Pascalis, “è emersa l’esigenza di dare un seguito a quanto sviluppato con un ulteriore contributo di testimonianze provenienti da varie organizzazioni ed esperti del settore. Si è sentita, in altre parole, la necessità di completare il lavoro di analisi del problema portato avanti dall’elaborato presentando anche una serie di “angolature” e “punti di vista” più specifici e attinenti alla realtà australiana”. Da qui e sempre con la collaborazione di Mascitelli e Armillei è nato “Australia’s new wave of italian migration. Paradise or illusion?”, ora pubblicato in lingua italiana in una versione “opportunamente aggiornata ed ampliata”.
Il volume è introdotto dalla presentazione del presidente Pascalis e dalla prefazione a cura di Roberto Martini, vice direttore generale e direttore centrale per gli Italiani all’Estero, per il quale “il libro offre un’analisi approfondita della composizione e della natura della migrazione italiana: è del resto grazie anche al contributo che la comunità italiana ha apportato, specie nel periodo postbellico, agli scambi bilaterali tra Italia e Australia, insieme all’accoglienza locale, che oggi i due Paesi vantano eccellenti rapporti che si sostanziano in una collaborazione forte ed in espansione in tutti i settori, a cominciare da quello scientifico e tecnologico, ma anche sul piano economico, della cultura, dello sport, ecc…”.
Seguono 12 capitoli attraverso i quali viene sviscerato e approfondito l’argomento, a partire da una prima panoramica sulla presenza, con connotazioni assai diverse, degli italiani in Australia nel passato e in tempi più recenti. In particolare oggi si registra un ampio segmento consolidato di italo-australiani residenti nelle maggiori città e regioni australiane e una parte vincolata alla società australiana tradizionale. Il numero di coloro che hanno una discendenza italiana in Australia è significativo e raggiunge quasi la soglia del milione di persone una cifra che rappresenta sicuramente un volume sufficiente per poter attribuire una posizione di un certo peso a questa comunità.
Nonostante ciò la comunità italiana in Australia non ha svolto un ruolo chiave per l’Italia, soprattutto da un punto di vista politico, nonostante tutti i tentativi di fornire loro piattaforme per un maggiore livello di partecipazione. Dove la rappresentanza politica italiana in Australia ha avuto più successo è stato nel coinvolgere gli arrivi più recenti dall’Italia rispetto agli italiani di più lungo corso.
Nell’ultimo decennio, accanto alla consolidata comunità italo-australiana, è emerso un numero crescente di “nuovi italiani”, generalmente giovani, professionisti e non strettamente collegati al gruppo stabilito di emigrati italiani già in Australia. La maggior parte di loro arriva nell’ambito dell’accordo Working Holiday e trova difficile trasformare la permanenza temporanea in una permanente. Si spostano di più, provengono da tutte le parti d’Italia, sono alla ricerca di un’esperienza globale ed hanno un certo livello di comprensione della lingua inglese.
Il secondo capitolo di Chiara De Lazzari descrive l’emigrazione globale italiana di oggi, in particolare chi sono questi migranti, dove stanno andando e quale percentuale si dirige verso sull’Australia. L’Australia viene qui inserita in un contesto più ampio sull’accoglienza degli emigranti e si analizzano quali potrebbero essere i fattori che ancora una volta stanno spingendo una nuova generazione di giovani in Italia ad emigrare verso altri Paesi.
Il terzo capitolo di Bruno Mascitelli fornisce il contesto storico e parla di ciò che l’immigrazione italiana rappresentava per l’Australia in passato, soprattutto nel periodo di emigrazione durato 18 anni in cui centinaia di migliaia di italiani hanno trasformato l’Australia nella loro nuova casa. Questo periodo di emigrazione italiana ha definito e, osiamo dire, monopolizzato le discussioni riguardo gli italiani in Australia per molto tempo e solo ora questo sta cambiando.
Nel quarto capitolo Riccardo Armillei esamina questa “nuova migrazione italiana” in Australia, definendo chi sono i protagonisti, con che tipo di visto arrivano, cosa vogliono fare in Australia, come e in che modo possono cercare di rimanerci. In questo capitolo, che contiene gran parte della ricerca innovativa sui recenti arrivi 25 dall’Italia, si fornisce un quadro generale su questo nuovo fenomeno migratorio in termini di numero di domande, principali categorie di visti e così via.
Il quinto capitolo di Armillei si focalizza su un sondaggio online condotto nel 2016 tra i giovani italiani arrivati in Australia e presenta il risultato dell’analisi di quest’ampia raccolta di dati. Il ricco corpus di informazioni, mai raccolte prima, fornisce un importante resoconto delle frustrazioni e delle preoccupazioni che questi giovani italiani stanno affrontando nel tentativo di arrivare e restare in Australia.
Nel sesto capitolo, intitolato “Il passaggio definitivo dell’Australia ad una migrazione temporanea”, Peter Mares offre una panoramica sul “mondo della migrazione temporanea” che ha avuto un impatto su tutti gli italiani indistintamente, e che offre poche garanzie di potersi assicurare una residenza permanente.
Il settimo capitolo di Catherine Davis consiste in un’analisi del ruolo svolto dai Social Media nel mettere in contatto i nuovi migranti italiani in Australia e farli comunicare tra loro.
L’ottavo capitolo si addentra nel ruolo della cultura italiana e nel coinvolgimento degli italiani appena arrivati in un contesto culturale italiano di grandi cambiamenti.
Nel nono capitolo Luca Maria Esposito ci conduce ad una comprensione della funzione e dei compiti della Rete degli italiani a Melbourne (NOMIT), un’organizzazione che opera in modo volontario nata per assistere gli italiani da poco arrivati nella metropoli dello stato del Victoria. Operando dall’interno dell’edificio che ospita il Consolato Italiano dal 2013 sono diventati un pilastro dell’assistenza ai nuovi arrivati dall’Italia.
Il capitolo dieci di Emanuela Canini introduce nella discussione il ruolo, il punto di vista e la conoscenza degli agenti di immigrazione e in particolare la loro interazione con i clienti italiani e coloro che desiderano trovare un modo per rimanere in Australia.
Il capitolo undici fornisce invece una visione di tipo istituzionale che rivela a molti i compiti, le priorità e le pressioni affrontate dal Consolato Italiano in una città, Melbourne, con una grande ed esigente comunità italiana. Il capitolo spiega il suo ruolo nella giurisdizione geografica e soprattutto nell’assistere gli italiani recentemente arrivati dall’Italia.
L’ultimo capitolo infine è un capitolo aggiuntivo della traduzione italiana del volume, che non compare nell’originale e che è in gran parte dovuta ai veloci e più recenti sviluppi di un fenomeno in costante evoluzione. Illustra inoltre osservazioni sullo sfruttamento degli italiani titolari di visto, nonché sul problema del riconoscimento delle qualifiche in Australia.
 
FONTE: r.a.\aise

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