Michele Schiavone, un esempio di protagonismo della nostra emigrazione. Il ricordo della Filef.

Michele Schiavone, un esempio di protagonismo della nostra emigrazione

La rete FILEF esprime le sue condoglianze alla famiglia e alle Colonie Libere svizzere per la scomparsa inattesa di Michele Schiavone, un protagonista della storia dell’emigrazione italiana.

Michele, figlio di migranti approdati in Svizzera negli anni ‘70 si distinse insieme ad altri giovani rappresentanti delle seconde generazioni nell’impegno civile e sociale a difesa dei diritti di chi aveva dovuto lasciare le proprie regioni di origine alla ricerca di migliori occasioni di lavoro e di vita.

La sua è stata una partecipazione emozionale, prima che politica, di condivisione di una condizione e della prospettiva di riscatto sociale e di riconoscimento che trovava le sue ragioni in una storia più antica che aveva conosciuto, quella delle generazioni migranti tra gli anni ‘50 e ‘70, una stagione di grandi cambiamenti e di conquiste del mondo del lavoro.

Negli anni ‘90 fu tra i giovani che seppero contribuire al rinnovamento generazionale nella rappresentanza dell’emigrazione italiana in Svizzera, con la militanza sociale e politica nelle organizzazioni progressiste, nelle Colonie Libere e nel Partito Comunista Italiano, in un decennio decisivo per le modifiche agli istituti di rappresentanza dell’emigrazione.

Michele si è trovato a gestire la fase storica della caduta dell’attenzione istituzionale e politica nei confronti della emigrazione e la difficile fase pandemica. Ha affrontato tutto sempre con spirito di servizio e avendo in mente il bene di tutta la comunità emigrata, la “ventunesima regione italiana” come spesso la chiamava.

In questo momento di grande tristezza per la sua scomparsa, ne ricordiamo il suo impegno, la sua umanità, la grande disponibilità e cortesia, il suo instancabile attivismo e la sua perseveranza di andare avanti comunque.

Caro Michele, ti siamo grati per averti avuto tra noi, compagno e amico sincero.

Pietro Lunetto, Laura Salsi

(Coordinamento Filef nazionale)