NON TENETE IN PANCHINA LA NOSTRA GENERAZIONE: LA LETTERA DEI GIOVANI ITALIANI ALL'ESTERO A CONTE

di Gloria Riva (da L’Espresso)
“Non lasciateci in panchina”, è questo il messaggio che i Giovani Italiani all’Estero inviano alla politica tutta, alla società Italiana e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Dopo l’inchiesta dell’Espresso “Noi trentenni, la bomba sociale pronta a esplodere” a proposito della marginalizzazione degli under 40 da qualsiasi scelta strategica per il futuro del paese, la rete dei giovani italiani nel mondo, nata a Palermo nel 2019 per iniziativa del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, e rappresentata da Maria Chiara Prodi, ha scritto al nostro giornale una lettera perché le istituzioni coinvolgano sempre di più i giovani expat”. Ad introdurla, sulle pagine online de “L’Espresso” è Gloria Riva.
“Dalle reti di comunità italiane nel mondo, che possono accompagnare la ripresa dell’export, al turismo di ritorno, che permette agli italodiscendenti ed expat di riconnettersi alle proprie radici, a tutta la diversità di capacità, reti e risorse che gli italiani all’estero possono mettere in campo, indipendentemente dal loro grado di istruzione o di reddito, il momento è arrivato di un’azione comune che incardini la visione dei nostri giovani all’interno delle istituzioni”, scrive Maria Chiara Prodi.
Noi trentenni, la bomba sociale pronta a esplodere
Precari, sottopagati, esclusi, disoccupati e senza pensione. Prima la recessione del 2008 e adesso il Covid: saranno loro a pagare il conto più salato di tutti
Di più, i giovani di Officine Italia, in scia alla nostra inchiesta, hanno avviato una call for action – a cui è possibile aderire dal sito – per mobilitare le associazioni giovanili italiane e tutti coloro che intendono partecipare a un movimento di rinascita del paese, partendo proprio dalle esperienze e dalle idee dei giovani.
Officine Italia lunedì 27 luglio invierà anche una lettera al premier Conte per chiedere maggiore giustizia intergenerazionale: “Chiediamo di dare spazio alla grinta, all’entusiasmo alla freschezza che ci contraddistinguono”, e ancora: “In vista della Legge di Bilancio 2021, in collaborazione con 17 associazioni giovanili, abbiamo sviluppato un modello di coinvolgimento partecipativo per presentare al governo le istanze dei giovani. Tre gli obiettivi che ci siamo posti: sviluppo sostenibile, società inclusiva e cultura dell’innovazione”.
LA LETTERA
“In un clima di generale marginalizzazione demografica e politica, la voce dei giovani italiani si è fatta sentire sulle pagine de L’Espresso, tramite l’inchiesta di Gloria Riva, e in contemporanea, su stimolo di Alessandro Rosina, anche sulle pagine del Messaggero, con un appello che chiede un canale istituzionale e strutturato per una regia giovanile per l’Italia del futuro.
La rete dei giovani italiani nel mondo, nata a Palermo nell’aprile del 2019, per iniziativa del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, aderisce a questo appello e sottolinea come la frontiera tra i giovani italiani rimasti e quelli partiti sia solo nella testa di chi la vuole vedere.
In questi mesi la capacità di essere presenti e operare anche tramite le nuove tecnologie ha fatto un balzo in avanti per tutti: cittadini e amministrazioni.
Non possiamo più considerare l’impossibilità di essere sempre fisicamente presenti come un limite reale, quando si tratta di dare il proprio contributo.
La condizione che si è generata in questa immensa crisi sanitaria ed economica, come il futuro che l’Europa ci sprona a scrivere, non permettono il lusso di tenere in panchina un’intera generazione di giovani italiani, che siano residenti, o non, nuovi italiani o italodiscendenti.
Dalle reti di comunità italiane nel mondo, che possono accompagnare la ripresa dell’export, al turismo di ritorno, che permette agli italodiscendenti ed expat di riconnettersi alle proprie radici, a tutta la diversità di capacità, reti e risorse che gli italiani all’estero possono mettere in campo, indipendentemente dal loro grado di istruzione o di reddito, il momento è arrivato di un’azione comune che incardini la visione dei nostri giovani all’interno delle istituzioni.
Come Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, massima istituzione di rappresentanza degli italiani all’estero, abbiamo avviato un percorso capillare per il coinvolgimento dei giovani e un accompagnamento che permetta loro di appropriarsi degli strumenti e degli spazi per l’esercizio di un vero potere. Dal 13 settembre, ogni seconda domenica del mese, alle 21, proporremo webinar aperti a tutti per condividere le chiavi di comprensione di un attivismo efficace anche oltre frontiera. Lo sguardo è al rinnovo degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero, previsto per il 2021, ma soprattutto alla necessità civile, morale, di sbloccare l’enorme potenziale che è insito negli italiani all’estero, giovani e non, che per attivarsi ha solo bisogno di un quadro di metodo e di contatti che sia chiaro e scalabile. Come istituzione della Repubblica guardiamo con entusiasmo alla mobilitazione di questi giorni e alla call appena aperta da una moltitudine di associazioni giovanili. Come antenna del potenziale di una generazione che è in gran parte partita, ma non è sparita, siamo pronti a fare la nostra parte.
Maria Chiara Prodi
Presidente Commissione “Nuove migrazioni e generazioni nuove” del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero”.
 
FONTE: aise

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