SU ASSEGNO FAMILIARE COMPENSATIVO, ATTENDIAMO FORMALIZZAZIONE PROPOSTA MAECI. I NOSTRI LAVORATORI ATTENDONO RISPOSTE.
“A più di tre mesi dall’entrata in vigore della novella legislativa in materia di assegno unico e universale, si comincia ad entrare nel merito della sperequazione generatasi tra residenti in Italia e residenti all’estero, con due proposte emendative, l’una compensativa dell’assegno al nucleo – di matrice ministeriale – e l’altra di ripristino delle detrazioni per carichi di famiglia – di matrice parlamentare- nell’auspicio che l’attenzione del Parlamento sia abbastanza alta per superare la palese illegittimità che si è venuta a creare lo scorso dicembre con il decreto attuativo dell’assegno unico”.
Lo dichiara in una nota Iris Lauriola, segretario nazionale della Confsal Unsa esteri.
“Ricordo – sottolinea Lauriola – che l’applicazione congiunta dei requisiti soggetti per accedere all’assegno rappresenta elemento ostativo all’accesso al beneficio per i dipendenti a contratto in servizio presso la rete estera del MAECI, nei confronti dei quali a decorrere dal 1.marzo 2022 sono state sospese le prestazioni familiari, (precedentemente previste dalla norma e modificate dall’entrata in vigore del lgs 230/21) disciplinate dalla normativa nazionale, dal dpr 18/67 e dai contratti di impiego, configurandosi, dunque, come normativa speciale”.
“Sotto il profilo fiscale i nostri lavoratori sono contribuenti italiani, – ribadisce Lauriola – elemento che ha consentito loro di poter percepire le detrazioni per carichi di famiglia fino al 28 febbraio 2022. Pertanto la nuova disciplina ha compromesso in maniera illegittima l’equazione tra onere tributario e diritto alla fruizione di detrazioni, finora tutelato, alimentando inesorabilmente una sperequazione senza precedenti tra contribuenti italiani, vincolata alla sola residenza sul suolo italiano, a prescindere dal fatto che gli stessi siano o meno lavoratori dello stato italiano”.
“La proposta attualmente depositata al DL AIUTI segnalata dalla nostra sigla mira a superare il suddetto limite, prevedendo l’estensione del diritto alle detrazioni per carichi di famiglia, finora “sopravvissuto” (vale a dire per i figli a carico maggiori di anni 21 e fino al compimento di 24 anni) anche ai figli minori di 21 anni dei contribuenti di cui in premessa. Nel contempo, nei giorni scorsi il MAECI ha ufficializzato la proposta di emendamento compensativo dell’assegno al nucleo, formulando un’ipotesi di intervento su cui la nostra sigla ha agito con sollecitazioni e proposte al fine di innalzare quantomeno il tetto minimo di spettanza accordata ai nostri lavoratori, soprattutto in quei Paesi dove i redditi sono particolarmente bassi e in attesa da anni di riadeguamenti. Al momento siamo in attesa di apprendere il veicolo normativo entro cui la proposta verrà integrata”.
“Lo scenario di complessità che condiziona da anni le nostre sedi e che si sta acuendo in questi mesi con il depennamento di diritti acquisiti sta generando malessere e agitazione, – segnala la sindacalista – considerando che le decurtazioni attuate a decorrere dal 1.marzo arrivano ad impattare anche di 1/3 sui redditi complessivi. Tali condizioni rischiano di mettere in discussione il prosieguo dei rapporti di collaborazione tra i nostri impiegati ed il MAECI, in ragione della compromissione del legittimo affidamento e del paradossale incremento di lavoro che si sta registrando in questi mesi, in considerazione della penuria di personale.
Lauriola conclude: “Appare ovvio che si guardi a questi emendamenti con grande attenzione, trattandosi di proposte in grado di tamponare uno scenario di emergenza di cui l’Amministrazione deve cogliere gli aspetti più critici. Monitoreremo l’iter del DL aiuti attualmente alla Camera operando sollecitazioni e richiamando l’attenzione dell’intero arco parlamentare per consentire la piena sensibilizzazione sull’argomento”.
Roma, 9 giugno 2022
CONFSAL UNSA ESTERI