Via libera dalla Cassazione a 6 quesiti referendari: abrogazione totale dell’Autonomia differenziata, riduzione a 5 anni dei tempi per la cittadinanza e i 4 referendum sul lavoro proposti dalla Cgil
ANSA – In un atto di circa 30 pagine l’Ufficio centrale per il referendum della Suprema corte dichiara “conformi a legge le richieste di referendum relative” alla cancellazione di quanto previsto dalla “legge n. 86 del 2024 sull’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”.
“Il regionalismo corrisponde a un’esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” ha detto la Consulta, ma “spetta solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”. L’Ufficio centrale della Suprema corte ha, invece, dichiarato “non conforme a legge” la richiesta relativa all’abrogazione parziale della stessa legge così come richiesto dai consigli regionali. La parola definitiva spetta ora di nuovo alla Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità: entro metà gennaio ci sarà l’udienza camerale e la decisione dovrà arrivare entro il 20. Le motivazioni dovranno invece essere depositate entro il 10 febbraio. La Consulta dovrà valutare anche gli altri cinque quesiti che hanno ottenuto l’ok dai giudici del Palazzaccio.
Disco verde, tra gli altri, a quello che chiede il dimezzamento da “10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana” e per quelli abrogativi o parzialmente abrogativi in tema di Job act, contratti a termine e appalti. Dopo la decisione, immediate sono arrivate le reazioni a livello politico. Esultano i comitati promotori ma il ministro Roberto Calderoli, padre della riforma, tira dritto. “L’Autonomia differenziata va attuata per dimostrare che non possono esserci più realtà con cittadini di serie A e di serie B.
Il principio è che secondo noi l’autonomia differenziata non divide ma unisce”, ribadisce dicendosi però soddisfatto poiché la Cassazione, “dichiarando ammissibile il referendum, di fatto dice che la legge è viva, vegeta e gode non di ottima ma di buona salute”. Gli fa eco il presidente del Veneto, Luca Zaia, che taglia corto: “noi andiamo avanti. Siamo capofila assieme alla regione Lombardia, la Regione Liguria, la Regione Piemonte anche su questo fronte”. E la pensa come il ministro anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana: l’ordinanza dei Supremi giudici, dice, “dimostra incontrovertibilmente un fatto: contrariamente a quanto si sono affrettati a riportare i commentatori partigiani, ovvero i tradizionali nemici della modernizzazione del Paese, la legge Calderoli evidentemente non è stata affatto ‘demolita’ né ‘stravolta’ dalla Corte costituzionale nella sua recente sentenza”. Di tutt’altro avviso le opposizioni. La segretaria del Pd, Elly Schlein, chiede dal governo di “fermarsi “e di “abrogare questo testo, per recuperare credibilità dopo lo strafalcione che ha fatto presentando una riforma che la Consulta ha smontato”.
Per il leader M5s Giuseppe Conte, dalla Cassazione arriva “un altro colpo a questo scellerato progetto” mentre per il leader della Cgil, Maurizio Landini, “con il via libera ai sei quesiti referendari si apre una grande opportunità per il Paese: finalmente, attraverso il voto, potremo tutti insieme partecipare e decidere di abrogare leggi sbagliate e ingiuste”. Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, tra i promotori referendari, afferma che “se la Corte Costituzionale ne confermerà l’ammissibilità, ci aspetta una splendida primavera referendaria: sarà una grande occasione di mobilitazione per avviare una necessaria riforma della legge sulla cittadinanza attesa da tanti anni e per fermare una pessima riforma varata dal governo Meloni”.
FONTE: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/12/12/cassazione-ok-al-referendum-per-abrogazione-autonomia_3c331f99-273a-4202-9c9f-844ce85b438d.html
IL COMUNICATO DELLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE
Si comunica che l’Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte di cassazione, con un’unica ordinanza, depositata il 12 dicembre 2024:
ha dichiarato conformi a legge le richieste di referendum relative all’abrogazione totale della legge n. 86 del 2024 sull’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione;
ha dichiarato non conforme a legge la richiesta di referendum relativa all’abrogazione parziale della stessa legge n. 86 del 2024.
Con separate ordinanze, tutte depositate il 12 dicembre 2024, l’Ufficio Centrale per il Referendum presso la Corte di cassazione ha altresì dichiarato conformi a legge le richieste di referendum qui di seguito sinteticamente denominate:
“Contratto di lavoro a tutele crescenti – disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione”;
“Piccole imprese- Licenziamenti e relativa indennità: abrogazione parziale”;
“Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;
“Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione”;
“Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”.
FONTE: https://www.cortedicassazione.it/page/it/comunicato_stampa_it_1?contentId=NTZ35074