I servizi qui presentati sono tratti dall’Agenzia Inform a firma di Simone Sperduto e Nicoletta Di Benedetto. Riportano una sintesi dei lavori della Assemblea Plenaria del CGIE svoltasi a Roma il 13 e 14 dicembre 2021
Assemblea Plenaria, “Passato, presente e futuro dell’emigrazione italiana nel mondo”: le celebrazioni per il trentennale dell’insediamento del Cgie
ROMA – La 44ma Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha dedicato il pomeriggio del 14 dicembre alle celebrazioni del Trentennale dall’insediamento del Cgie: passato, presente e futuro della rappresentanza degli italiani all’estero.
Il Segretario Generale Michele Schiavone ha ricordato i tanti nomi di coloro che hanno fatto la storia di questo organismo, persone emigrate in tutti i continenti, fra cui il vicepresidente Vicario Renzo Losi e il segretario generale Elio Carozza. Il primo a prendere la parola è stato l’ex deputato del Pd e consigliere del Cgie Gianni Farina che ha ricordato la nascita del Cgie avvenuta proprio il 14 dicembre del 1991. “Venivamo della vicina Europa e dal mondo della rappresentanza di circa 5milioni di cittadini italiani che erano gli eredi di una lunga ed appassionata storia italiana”. Ha ricordato “Eravamo uomini e donne che hanno innalzato in passato la bandiera del diritto di vivere liberi tra liberi come fu solennemente scritto nel 1948 nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”. Farina ha ricordato come la prima conferenza degli italiani nel mondo chiuse una fase storica iniziata nel tardo ‘800 dopo la nascita dell’Italia risorgimentale, proseguita nel secondo dopoguerra, contrassegnato da un grande esodo di massa per sfuggire alla miseria, conseguenza della sconfitta e di una tragica avventura della guerra. “Noi tutti in quel dicembre 1991 – citando di nuovo la data di costituzione del Cgie – siamo figli e eredi di quella straordinaria vicenda storica umana”. Farina ha poi ricordato quanti fecero parte di quell’inizio e che ora non ci sono più, come ad esempio Carlo Ciofi, . “Ma anche altri tre che sono stati di aiuto di straordinaria importanza per la costituzione del Cgie come Aldo De Matteo, Luigi Sandirocco, Mirko Tremaglia, decisivi nei processi storici per la riconoscenza degli italiani all’estero”.
A seguire l’intervento di Filomena Narducci, arrivata da Montevideo Uruguay, che ha ricordato i momenti della prima dell’Assemblea del 1991 “siamo arrivati all’assemblea carichi di emozione e della responsabilità per lavorare per continuare a conquistare i diritti ancora mancanti dei nostri connazionali residenti all’estero. Il voto politico e l’elezione dei parlamentari con la creazione della circoscrizione Estero insieme alla maggiorazione sociale, alla 14 mensilità, sono solo alcuni esempi delle conquiste dei quella stagione”. La Narducci si è anche soffermata sulla solidarietà ricevuta durante la crisi economica del 2002 dei paesi del Sud America. Oggi invece – ha aggiunto – sono tempi sempre più difficili “e non si tratta solo dalle difficoltà derivate dalla pandemia, si tratta soprattutto dei continui tagli che vengono effettuati ai nostri diritti di cittadinanza”.
A seguire è intervenuto videoconferenza da Stoccarda Tommaso Conte, Presidente dell’Intercomites Germania, che ha sottolineato la necessità sia di riformare la legge sui Comites, rendendoli capaci di controllare l’efficienza dei consolati, sia di scorporare il Cgie dal Maeci. Conte ha anche evidenziato con forza la negatività della bassa affluenza dei nostri connazionali alle recenti elezioni dei Comites che in Germania ha toccato solo quota 1,33%. “Bisogna avere il coraggio di riconoscere – ha aggiunto Conte – che il Cgie non ha inciso più sulle politiche migratorie come una volta”. Per Conte è crollato il sistema piramidale a cui gli emigrati potevano aggrapparsi, che vedeva alla base i Comites., nella fase intermediaria il Cgie e al vertice i parlamentari.
Il segretario Michele Schiavone nel moderare i vari interventi ha inoltre ricordato quanti hanno segnato le sorti del Cgie, tra gli altri Bruno Zoratti, Enzo Centofanti, Claudio Rizzola, “a tutti loro – ha detto – i nostri ricordi e il ringraziamento a fare avanzare sempre il processo di integrazione nelle comunità in cui ci siamo trasferiti, un grazie immenso a tutti”.
Ha poi preso la parola Silvana Mangione che si è soffermata sulle battaglie portate avanti anche in campo femminile.
“Ricordo l’emozione di quando ci ritrovammo per la prima volta il pomeriggio del 13 dicembre, 65 persone che non si conoscevano e venivano dai quattro lati del mondo e che il giorno dopo dovevano eleggere il comitato di presidenza” ha esordito la Mangione che poi si è interrogata sul presente e il futuro della nostra emigrazione “Gli italiani all’estero – ha detto – rappresentano una questione di rilevanza nazionale, siamo oggi 6,5 milioni di persone”. La Mangione ha anche ricordato come a tutt’oggi oltre agli italiani all’estero vada presa in considerazione anche la platea degli italo-discendenti, a fronte di una ripresa complessiva della nostra emigrazione, dove anche molti pensionati italiani vanno a vivere in Paesi alla ricerca di un tenore di vita meno caro. Per quanto riguarda il futuro la Mangione ha sottolineato la necessità che per l’opinione pubblica gli italiani all’estero non rappresentino più il “diverso”, ma la ventunesima Regione italiana, una parte importante dell’Italia. La Mangione ha anche parlato della necessità di una grande riforma della cultura, importante anche per il futuro del Cgie. “Non bastano le tre F: Fashion, Ferrari and Food, – ha aggiunto Mangione – ma c’è molto di più dell’Italia bellissima meravigliosa che conosciamo e amiamo, che portiamo dentro di noi, che raccontiamo agli altri. Che facciamo vivere agli altri nel mondo. Questo è il futuro”.
In video collegamento Elio Carozza, ex segretario generale del Cgie le fa eco, ricordando le numerose battaglie fatte. Ricorda tre momenti importanti: “la conferenza sulle donne, la conferenza nazionale sui giovani e la conferenza tenuta in Senato sulla presenza, almeno in Europa, di milioni di cittadini europei che vivevano in un paese diverso da quello di origine”. Fa riferimento ai giovani, un tema di grandissima attualità e al fatto di considerare oggi un cittadino italiano che vive in uno dei 27 stati membri come un italiano che vive all’estero, questo aggiunge “significa che noi abbiamo abbandonato totalmente la relazione con le persone che vivono in Europa”. Anche Carozza si è soffermato sulle elezioni dei Comites sottolineando la bassa affluenza dei connazionali, rilevando però come questo risultato negativo non deve scoraggiare, ma incentivare gli italiani all’estero e i loro organi i rappresentanza a reagire e a trovare una soluzione per evitare il rischio che milioni di connazionali nel mondo vengano messi da parte della politica. Per Carozza, anche a fronte di una mancanza di entusiasmo da parte delle comunità all’estero , bisogna ripartire dai risultati che il Cgie è riuscito a produrre per riaccendere la passione.
In sala anche Franco Siddi, giornalista della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, ha ricordato l’esperienza come consigliere del Cgie dal 2004 al 2016, al cui interno ha presieduto la commissione informazione. Siddi ha riferito che gli italiani all’estero sono molto attaccati all’Italia e si sentono più italiani di chi è rimasto in Italia, e promuovo il tricolore non solo per gli eventi sportivi, ma per tutte quelle cose di cui gli italiani primeggiano nel mondo. Si è soffermato sul discorso di Rai Italia e sulle problematiche legate all’informazione per gli italiani all’estero.
La deputata del Pd Francesca La Marca (Pd), eletta nella ripartizione America settentrionale e centrale, ha in primo luogo segnalato la disparità di rendimento dei servizi diplomatici consolari nei vari continenti. Anche la deputata si è soffermata sulla bassa affluenza delle elezioni dei Comites, rilevando le problematiche legate all’opzione inversa per il voto e ricordando l’ipotesi di un rinvio delle elezioni. La Marca, dopo aver evidenziato la scarsa conoscenza che gli italiani all’estero hanno delle strutture rappresentative e delle stesso Cgie, ha auspicato l’archiviazione del negativo risultato delle elezioni e una mobilitazione dei vari gradi di rappresentanza per promuovere al più presto la riforma dei Comites e del Cgie.
Ha poi preso la parola l’ex senatore del Pd e consigliere del Cgie Claudio Micheloni che ha sottolineato come l’emigrazione italiana stia vivendo un momento storico di cambiamento in cui anche l’idea di rappresentanza dovrà essere mostrata alle nuove generazioni all’estero attraverso una nuova proposta e con un nuovo linguaggio che ponga in evidenza la cultura. Per Micheloni la riflessione che deve fare questo Consiglio è dunque come costruire una nuova e vera rappresentanza.
Schiavone ha poi rilevato la necessità sia che i Comites non si muovano come associazioni, sia del problema , evidenziato dalle ultime elezioni dei Comites, di uno svuotamento della rappresentanza all’estero. Uno svuotamento, non incidentale, che potrebbe estendersi al voto all’estero.
Il consigliere del Cgie Vincenzo Arcobelli (Usa) si è invece soffermato sulla possibilità di ripristinare, nello spirito di piena collaborazione, la relazione annuale da parte dei Comites sull’attività del consolato di riferimento. Comites che non svolgono attività tutti allo stesso livello. Arcobelli ha anche auspicato una modifica della legge istitutiva del Cgie per evitare l’accentramento della attività e della gestione dei progetti nel Comitato di Presidenza. Arcobelli dopo aver criticato la gestione del Comitato di Presidenza, si è detto fiducioso sul futuro che continuerà a vivere con lealtà verso il Paese e lo stesso Cgie. In sede di replica il Segretario Generale Schiavone ha sottolineato come il Comitato di Presidenza abbia sempre lavorato con lealtà ed efficienza per rispondere alle esigenze di tutti i consiglieri.
Dopo l’intervento del Presidente della Commissione Diritti Civili, Politici e Partecipazione, Fabrizio Benvignati, che ha criticato l’uso dell’opzione inversa del voto per le elezioni dei Comites e ha evidenziato la necessità di modificare il regolamento interno del Cgie, Silvia Alciati, Vicepresidente della VII commissione, si è soffermata sugli approfondimento e gli incontri con i giovani all’estero che hanno fatto seguito alla Conferenza di Palermo, precisando come un sesto del partecipanti al Seminario si sia candidato per i Comites o abbia lavorato alle liste come sostenitore o abbia svolto il ruolo di scrutatore. Segnaata inoltre dalla Alciati l’uscita di una pubblicazione sulla storia del Seminario sul tema “Il metodo di Palermo”. Allo studio della VII Commissione anche una serie di iniziative come “Generazioni nuove e lingua italiana” e la creazione di una giornata per coinvolgere i Comites neo eletti nella diffusione della lingua italiana alle giovani famiglie italiane nel mondo. Da segnare infine nel Museo dell’Emigrazione Italiana di Genova , che partirà a nel 2022, una sezione per i giovani.
Alessandra Rossi, giornalista Rai ha illustrato le puntate del programma “Storie in movimento” trasmesse dalla Rai 3 in 10 puntate. La giornalista ha ricordato come le puntate, state trasmesse sui canali nazionali, abbiano voluto far capire cosa c’è dietro al mondo degli italiani all’estero. “Queste prime dieci puntate – ha aggiunto la giornalista – sono state girate in l’Europa, speriamo – ha detto – che il programma continui e di poter vedere anche gli italiani che vivono fuori dall’Europa”. Le puntate sono state scritte insieme a Tony Ricciardi, un autore che si occupa molto dei temi legati all’emigrazione. Avviandosi alla conclusione, il Segretario Generale Michele Schiavone ha presentato Mauro Nori, neo eletto Segretario Generale del CNEL, e ha anticipato come il Cgie, su alcune materie specifiche, stia portando avanti un protocollo di intesa con il Consiglio Nazionale dell’Industria e del Lavoro. Mori nel salutare e ringraziare per l’invito ha ricordato i precedenti e positivi contatti avuti con la struttura del Cgie. Al Termine di questa giornata era prevista l’approvazione della “Carta di Roma degli Italiani all’estero”, una carta elaborata su 8 punti sui diritti per gli italiani all’estero. Un’approvazione che però è stata rinviata. (Nicoletta Di Benedetto/Inform)
Plenaria CGIE, le relazioni delle Commissioni Continentali e Tematiche
ROMA – Nel corso dell’Assemblea Plenaria del Cgie sono stati illustrati i lavori delle Commissioni Continentali e Tematiche. Il Vicesegretario generale per l’America Latina Mariano Gazzola per la sua Commissione ha parlato dei problemi della rete diplomatico-consolare nel Sud America, oltre che di elezioni dei Comites. “Esse hanno rappresentato uno spartiacque ossia hanno dimostrato che abbiamo un sistema Italia che è tutt’altro che sistemico e manca tanto per farlo divenire un vero sistema. Stiamo discutendo di numeri, con discorsi sulla contingenza, non vedendo oltre”. Per quale motivo – si è domandato Gazzola – un connazionale che ha tante difficoltà a rinnovare un passaporto dovrebbe iscriversi per votare?, ha sollevato il quesito Gazzola ribadendo che se votare ha un senso per gli addetti ai lavori non necessariamente ne ha per il cittadino comune che ha un cumulo di problemi quotidiani. “Non si può mettere in dubbio la legittimità dei Comites in base all’affluenza al voto; la loro legittimità deriva dalla legge che li ha costituiti”, ha aggiunto Gazzola. Il Vicesegretario generale per i Paesi anglofoni extraeuropei Silvana Mangione, per quanto riguarda la Commissione Continentale, ha rilevato come in tutto il Canada ci siano solo tre Consolati, negli Usa nove, in Australia cinque. “Questa enorme entità dei Paesi anglofoni extraeuropei conta solo 5 rappresentanti nel Cgie perché non si tiene conto della massa d’urto di milioni di italo-discendenti”, ha spiegato Mangione esortando a porre mano alla revisione delle assegnazioni per Paese dei consiglieri per il prossimo Cgie, per riequilibrare una situazione nella quale tre Paesi da soli contano la metà degli eletti all’estero. “Bisogna tener conto dei Comites di nuova nomina o di realtà come l’Asia. C’è una ridefinizione da porre in essere perché esiste un movimento diverso nelle nostre presenze che è molto più allargata”, ha sottolineato Mangione lamentando anche le problematiche connesse agli enti gestori. La Mangione ha anche sottolineato la necessità di far partecipare i rappresentanti del Cgie alle riunioni del Sistema Paese.
Per la Commissione di nomina governativa è intervenuto il vice segretario Rodolfo Ricci che ha ribadito l’idea della necessità di una nuova definizione di una rappresentanza vera che produca risultati, sollevando l’interrogativo su come ricostruire questa rappresentanza. “Questo Parlamento e questo Governo devono dare risposte ai nostri quesiti e noi dobbiamo esigere queste risposte”, ha commentato Ricci. Per Ricci inoltre dopo 15 anni di mancanza di attenzione verso gli italiani all’estero da parte della politica assistiamo ad uno “scollamento della Comunità all’estero”. Secondo Ricci dunque “La risposta deve essere politica per una questione politica: l’Italia ritiene l’emigrazione questione nazionale o no? Se la risposta è sì, deve intervenire seriamente, investire nelle politiche che recuperino questo patrimonio”.
Per la continentale Europa – Nord Africa è intervenuto il consigliere Vincenzo Mancuso che ha sottolineato la necessità di avere servizi consolari finalmente efficaci. Mancuso ha inoltre parlato dei rapporti tra vecchia e nuova emigrazione: “non bisogna perdere il contatto con la madrepatria, abbiamo la nostra identità che esportiamo all’estero ed è questo il nostro capitale”, ha precisato Mancuso. Secondo Mancuso inoltre bisogna eliminare le differenze per gli italiani all’estero che ancora riguardano Imu, Tari e canone tv. Per il consigliere occorre poi che le vecchie generazioni imparino ad usare le nuove tecnologie, ma al contempo i giovani devono essere disponibili ad un confronto dialettico.
Il Presidente della Commissione Informazione Giangi Cretti è intervento sulle questioni riguardanti l’editoria per gli italiani all’estero, definendo necessarie quelle verifiche e comparazioni volte a comprendere cosa succede nei diversi Paesi dove il sostegno pubblico all’editoria è fortemente sostenuto quale elemento portante di democrazia. Cretti ha parlato del ruolo dei consolati, dei pareri che giungono sull’editoria dalla rete diplomatico-consolare e di quelli dei Comites: quest’ultimi non vincolanti. Cretti ha anche parlato del fondo straordinario per l’editoria dedicato alla formazione di competenze specifiche che vadano al di là del ruolo tradizionale del giornalista. “C’è la consapevolezza che la digitalizzazione è irrinunciabile e che le nuove tecnologie hanno delle potenzialità enormi ma anche dei rischi, per cui si cerca di non subire supinamente la fascinazione dei social media”, ha evidenziato Cretti vedendo anche nel turismo delle radici una possibilità in più per l’editoria italiana all’estero. Per quanto riguarda i contributi per l’editoria Cretti ha segnalato come i contributi del 2020 saranno liquidati entro la fine dell’anno alle testate edite in Italia e diffuse all’estero e all’indizio del 2022 per le testate edite e diffuse all’estero.
Il consigliere Fernando Marzo ha parlato dell’incontro della Commissione Lingua e Cultura con Cecilia Piccioni (Direzione Generale Sistema Paese) sulla questione della circolare 3 relativa agli enti gestori. Nell’inventario della problematiche emerse, anche a causa del covid, spiccano la tempistica delle domande di contributo, il calcolo delle spese amministrative e le difficoltà legate a nuove logiche di management e i ritardi nell’erogazione dei contributi. Secondo Marzo per l’insegnamento della lingua e cultura italiana, è necessario tenere conto dei cambiamenti nella tipologia di domanda di queste materie nel mondo per via della nuova mobilità e dei cambiamenti epocali in atto. Il consigliere ha infine segnalato come la Commissione auspichi un clima collaborazione e di concertazione, e una messa in sicurezza dei contributi per il settore, assicurando quanto stanziato negli anni precedenti. Ha infine ripreso la parola il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci Luigi Maria Vignali che ha sottolineato come sia in atto un forte cambiamento demografico all’estero che riflette le difficoltà dei servizi consolari e delle questioni relative alle elezioni. Per Vignali occorrono dunque nuovi strumenti “un cambiamento forte, non solo di risorse, servono innovazioni, progetti e idee nuove, un cambio di paradigma”. Il Direttore Generale ha poi evidenziato come, in occasione delle elezioni dei Comites, la rete all’estero abbia fatto il massimo e che il 20% delle opzioni di voto siano state presentate tramite il portale Fast.it. Dopo aver rilevato la quantità e la qualità della campagna informativa attivata per il voto dei Comites, Vignali ha auspicato che la “Carta di Roma”, il documento elaborato dal Cgie che conterrà un decalogo di diritti per gli italiani nel mondo, venga condiviso con il Ministero degli Esteri e posto a conoscenza del Presidente del Cgie, ovvero del Ministro degli Esteri. Su questo punto il Segretario Generale Schiavone, nel ribadire gratitudine per il lavoro svolto della Dgit, ha sottolineato lo scarso rapporto diretto e in presenza avuto dal Cgie e con Ministro degli Esteri. (Inform)
Plenaria CGIE, apertura dei lavori con gli interventi del sottosegretario agli Esteri Della Vedova, del Direttore Generale Vignali (Dgit) e del Segretario Generale Schiavone
ROMA – I lavori della plenaria CGIE, che compie il trentennale del suo primo insediamento, sono stati aperti dal Sottosegretario agli Esteri Bendetto Della Vedova, il quale ha ricordato la recente elezione dei nuovi 115 Comites nel mondo che ha visto un forte impegno dell’amministrazione. “L’auspicata riforma legislativa del Comites e del Cgie dovrebbe consentire un maggior coinvolgimento della nuova mobilità e delle dinamiche associazioni. E’ doveroso questo passaggio di riforma per mettere in campo le proposte già in discussione in Parlamento. Il voto elettronico potrebbe esemplificare i procedimenti elettorali all’estero con una maggiore sicurezza. Il Consiglio guidato da Schiavone è poi riuscito a organizzare la quarta assemblea plenaria Stato-Regioni che ci vedrà tutti protagonisti di un’importante confronto con le autonomie locali”, ha rilevato Della Vedova. Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci, ha parlato di numeri e affluenza di elettori alle recenti elezioni dei Comites ma anche dei problemi di esclusione di alcune liste o candidati. Vignali ha segnalato come per il rinnovo dei 115 Comites abbiano votato
136.718 elettori , ovvero il ovvero il 74% degli optanti e il 2,9% del corpo elettorale. Nelle precedenti elezioni del 2015 i votanti effettivi erano stati circa 168.000. Per quanto riguarda l’elettorato passivo le liste presentate sono state complessivamente 270, di cui 245 ammesse e 25 non ammesse, a seguito delle delibere dei Comitati Elettorali Circoscrizionali. L’incremento rispetto al 2015, quando le liste ammesse furono solo 157, è stato pari al 56%. Per Vignali si tratta di un dato molto significativo, che conferma la forte volontà dei nostri connazionali di partecipare attivamente agli organismi di rappresentanza che tutelano e promuovono gli interessi delle nostre comunità in tutto il mondo. Il Direttore Generale ha anche sottolineato come la campagna informativa sulle elezioni dei Comites, iniziata con largo anticipo già dal maggio 2021, sia stata svolta capillarmente e sotto una guida costante della DGIT, che ha organizzato anche alcune serie di video-conferenze per illustrare alle Sedi passo per passo gli adempimenti elettorali e per dare appunto estremo rilievo alla campagna di sensibilizzazione dei potenziali elettori, soprattutto quelli appartenenti alla nuova mobilità ed i giovani di generazioni italiane successive. Le elezioni dei Comites hanno consentito di sperimentare anche il voto elettronico in alcune sedi nel mondo coinvolgendo undici Comitati. “L’introduzione del voto elettronico potrebbe costituire un incentivo per coinvolgere più persone, oltre ad un metodo di espressione di voto più sicuro. Il portale per il voto elettronico è stato provato alla Farnesina grazie ad appositi test. Per votare online occorreva avere lo Spid di secondo livello e chiaramente essere prenotati tramite Fast It. E’ stata rilevato interesse per il voto elettronico rispetto a quello tradizionale e la sede con maggiore affluenza di voti online è stata quella di Londra”, ha spiegato Vignali ricordando poi che sin dall’inizio della pandemia la rete consolare è rimasta operativa portando vanti le attività indifferibili. “L’attuale livello di operatività torna ad essere paragonabile al livello pre-pandemico. Per evitare il formarsi di arretrati la Farnesina sta comunque monitorando le situazioni in loco. Nei primi 8 mesi dell’anno sono stati emessi quasi 230mila passaporti: solo il Consolato di Londra emette annualmente 36mila passaporti. Per la carta d’identità elettronica, la media del tempo di rilascio è pari a 8 settimane; in territorio italiano, invece, per il rilascio del medesimo documento occorrerebbero in alcuni casi addirittura oltre 20 settimane”, ha aggiunto Vignali evidenziando che, in linea con l’agenda digitale della pubblica amministrazione, è stato promosso da tempo un sistema di digitalizzazione della rete diplomatica-consolare. Vignali ha sottolineato per esempio anche il progetto itinerante di consoli onorari per la captazione dei dati biometrici al fine del rilascio dei passaporti. Sulla bozza di convenzione Maeci-Patronati il lavoro prosegue; discorso analogo vale per la bozza di revisione riguardante gli enti gestori. Per quanto riguarda poi la legge di Bilancio il direttore Generale ha segnalato l’avanzamento di una proposta volta a potenziare i fondi per la rete diplomatico – consolare, auspicando ulteriori stanziamenti anche per il Cgie, i Comites, le associazioni, gli enti di assistenza e le attività culturali.
Michele Schiavone, Segretario Generale del Cgie, ha ricordato il compianto consigliere Carlo Ciofi e l’altrettanto compianto giovane Ambasciatore Luca Attanasio, con il quale ci sono stati anni di lavoro in comune: entrambi erano servitori dello Stato che hanno lasciato un vuoto profondo nella comunità degli italiani all’estero. Schiavone ha poi parlato di un’attenzione continua che non può essere circoscritta solamente ai momenti formali: “non sono d’accordo con quei comportamenti che rientrano solo negli obblighi istituzionali”, ha rilevato il Segretario Generale. “La straordinarietà dei tempi ci chiama a lavorare per bilanciare gli interessi in campo: un organismo come il Cgie ha dimostrato nei frangenti emergenziali di saper risollevare il ruolo delle comunità italiane nel mondo superando le limitazioni esterne, chiamando il Governo a innovare i rapporti coi cittadini aprendo le porte alla modernità”, ha puntualizzato Schiavone evidenziando che gli italiani all’estero hanno bisogno di una guida politica sicura non subordinata ad altre priorità. “Perciò il Cgie chiede alla politica modifiche sostanziali facendo valere il dettame legislativo del 1988 che disciplina l’attività di Governo e di ordinamento della Presidenza del Consiglio”, ha aggiunto il Segretario richiamando l’attenzione sui ruoli della rappresentanza: “quella parlamentare rischia di divenire una mera testimonianza con la riduzione del numero degli eletti all’estero”, ha ammonito Schiavone sottolineando come la riduzione degli eletti da 18 a 12 necessiti l’introduzione di una Bicamerale che diventi luogo di discussione permanente. Schiavone ha parlato di “una rete diplomatico-consolare con problemi che risalgono a epoche antecedenti la pandemia”. Schiavone ha inoltre lamentato la bassa affluenza alle recenti elezioni dei Comites e ha chiesto come siano stati investiti i 9 milioni di euro volti per promuovere queste elezioni. Per Schiavone la bassa affluenza alle elezioni richiama anche la questione del sostegno finanziario di questo mondo associativo. “Servirà rilanciare il servizio offerto dai mezzi di comunicazione tradizionale”, ha puntualizzato Schiavone. richiamando la necessità di ricostituire la Commissione per le testate all’estero presso il Dipartimento per l’Editoria della Presidenza del Consiglio. Il Segretario ha anche ricordato esperienze come quella del Seminario di Palermo del 2019 volto a favorire il ricambio generazionale nonché di strumenti quali il turismo di ritorno. L’eredità di questo Cgie sarà la cosiddetta ‘Carta di Roma’ che contiene un decalogo dei diritti degli italiani ovunque si trovino. (Simone Sperduto/Inform)