The Covid coup: Nuovo Paese (mensile Filef Australia) è on line

Il golpe del Covid

 

A partire dai campanelli d’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla pandemia, la paura e la confusione hanno oscurato lo stato precario dell’economia occidentale.
La stagnazione era evidente forse già da 25 anni, come era evidente che il modello di crescita, sopravvissuto con il sostegno di boom e bust, non era più raggiungibile o sostenibile.
Sotto il trauma globale della pandemia, è stato compiuto un colpo di stato economico iniziato con il blocco dell’attività economica, la sottoscrizione pubblica temporanea di salari e welfare e vari tipi di pacchetti di stimolo.
Il trauma globale ha portato le persone in tutto il mondo ad accettare limitazioni alle libertà che normalmente non avrebbero tollerato.
Prima della pandemia l’opinione pubblica globale si stava coalizzando attorno a questioni imminenti e urgenti come la devastazione ecologica e la disuguaglianza dilagante che stavano paralizzando i governi.
Il trauma globale del Covid ha invece paralizzato le persone e dato un consenso universalmente affermato ai governi autoritari per tenere le persone al sicuro.
Tuttavia, l’attenzione dei governanti si è concentrata maggiormente sulla legge, sull’ordine e sulle misure economiche, invece che nell’utilizzare la crisi per investire in servizi ospedalieri e sanitari che già avevano subito tagli alla spesa e privatizzazioni.
La preoccupazione per gli anziani vulnerabili al Covid è genuina quando il rinvio della chirurgia elettiva significa disagio e dolore quotidiani?
Possiamo solo ascoltare la scienza con paura, ascoltare i governi con paura, aspettare varianti nella paura e trattarci a vicenda con paura?
Così deciso è lo sguardo sull’unica risposta da offrire – la vaccinazione globale – che il rafforzamento della sanità pubblica per proteggere i vulnerabili e curare i malati di Covid, non è presa in considerazione.
È surreale, ma l’umanità – quasi otto miliardi di persone – timorosa e divisa come mai prima d’ora, è stata resa passiva se non paralizzata sotto una nuvola di portentoso cambiamento.
Nel frattempo…

 

The Covid coup

 

Since the World Health Organisation’s pandemic alarm bells, fear and confusion have overshadowed the parlous state of Western economics.
The stagnation had been clearly visible for possibly the past 25 years with signs that the growth model, that had survived with the support of boom and busts, was no longer attainable or sustainable.
Under the pandemic’s global trauma, an economic coup has been carried out that began with a freeze on economic activity, the temporary public underwriting of wages and welfare and various types of stimulus packages.
The global trauma has brought people around the world to accept limitations on freedoms they would not have normally.
Prior the pandemic global public opinion was coalescing around imminent and urgent issues such as ecological devastation and rampant inequality, that were paralysing governments.
Covid’s global trauma has instead paralysed people and given consent to authoritarian governments which universally claimed to be keeping people safe.
However, their focus has tended to be more on law and order and economic measures instead of using the crisis to invest in the best possible hospital and health care services, that had suffered expenditure pruning and privatisations.
Is concern for the Covid vulnerable elderly genuine when postponement of elective surgery means daily discomfort and pain?
Can we only listen to the science in fear, listen to governments in fear, wait for variants in fear and treat each other in fear?
So strong is the gaze on the only response on offer – blanket vaccination – that the bolstering of public health capacity, to protect the Covid vulnerable and treat the Covid sick, is not a consideration.
It’s surreal but humanity – nearly eight billon people – fearful and divided like never before, has been rendered passive if not paralysed under a cloud of portentous change.
Meanwhile …

 

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