“La nostra voce mancante”: On line il numero di settembre di Nuovo Paese, mensile della Filef Australia

La nostra voce mancante

di Frank Barbaro
Se fallisce il referendum sul riconoscimento degli aborigeni nella costituzione australiana, che obbliga all’istituzione di una Voce, sarà perché non se ne è compresa l’importanza per tutti gli australiani.
Il fronte del SÌ si è concentrato quasi esclusivamente sui benefici della Voce per le popolazioni native del Paese, per la loro deplorevole salute e per il loro tenore di vita, identico a quello del Terzo Mondo, nonostante l’Australia sia un paese del Primo Mondo.
Come ciò sia avvenuto non è un mistero. Rispecchia l’impatto che i colonizzatori europei ebbero sulle popolazioni indigene, quando saccheggiarono brutalmente questi “nuovi” mondi. Fa specie pensare che questi “nuovi” mondi fossero già abitati da civiltà molto più antiche.
Considerati selvaggi, i nativi venivano trattati come inferiori e, in caso di schiavitù, come possedimenti, ignorando che i rapporti indigeni, tra di loro e con la natura, erano superiori e molto più sostenibili.
Il vantaggio dei colonizzatori era tecnologico e fu usato in modo aggressivo, contro le popolazioni indigene, contro la natura, sempre alla ricerca del profitto, dando il via in maniera sconsiderata alla nostra attuale crisi climatica.
The Voice, quindi, potrebbe costituire una lobby contro la tendenza che sta erodendo la rappresentatività dei parlamenti, spesso e indebitamente influenzati da potenti organizzazioni economiche e finanziarie, a discapito dell’interesse pubblico, dell’uguaglianza economica e della salute sociale e ambientale.
The Voice può diventare un’istituzione attenta nel tutelante i bisogni delle persone in un momento in cui le economie di mercato, con il loro insaziabile appetito di crescita (ovvero profitto e accumulo di ricchezza) sono la causa principale dell’aumento della povertà e delle diffuse e tormentose pressioni finanziarie sulle persone, anche nei Primi Mondi.
Se un SÌ in solidarietà con le popolazioni indigene non è sufficiente, si consideri che può essere foriero di riforme nel rapporto tra governi e governati.

 


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