Pietro lunetto (Filef): La Via Maestra, in Italia e all’estero

E’ sotto gli occhi di tutti l’attacco sistematico ai principi fondanti della Repubblica nata dalla Resistenza. Un modello di democrazia e di società smantellato ormai da anni, con conseguenze drammatiche sul piano sociale e politico.

Lo Stato italiano ha abbandonato la sua bussola e ha abdicato al compito più alto indicato dalla Costituzione, quello di rimuove gli ostacoli di ordine sociale e materiale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’uguaglianza di tutti i cittadini, al contrario contribuisce al crearne di nuovi e ingigantisce quelli esistenti.

La cronaca di queste settimane ce lo ricorda in maniera impietosa: mancanza di lavoro, e quel poco che cé’ precario, con salari da fame e condizioni di sfruttamento inaccettabili. La distruzione del sistema di istruzione pubblica e della sanitá, l’abbandono di intere parti di Paese al proprio destino di desertificazione economica e sociale, le politiche di repressione delle lotte sociali e ambientali, la follia della partecipazione acritica alla guerra in Ucraina, i progetti di autonomia differenziata, che mirano ad aumentare a dismisura le disuguaglianze territoriali giá esistenti.

Tutto ciò ha avuto e sta avendo un impatto sui fenomeni migratori, interni ed esterni al nostro Paese. Circa 2.5 milioni e mezzo di italiani e italiane sono tornati ad emigrare dalla crisi del 2008-9. Flusso che non si è fermato nemmeno negli anni della pandemia da Covid-19.

Sono andati via giovani con competenze medie e elevate, ma anche famiglie, lavoratori e pensionati. Tutti in fuga da un Paese verso il quale hanno perso fiducia e che li costringe a cercare una vita migliore oltre confine. Migranti economici, chiamando le cose con il loro nome.

Un Paese che non si pone il problema delle perdite di preziose competenze ed energie su cui lo Stato ha investito e fa finta di non vedere anche gli effetti nefasti che ciò comporta sulla denatalitá e sullo sviluppo futuro dell’Italia.

Come diciamo da tempo, inascoltati, la vera emergenza del Paese non è infatti l’ immigrazione, come una certa propaganda miope vorrebbe far credere, ma l’ emigrazione di massa degli italiani.

Le politiche neoliberali degli ultimi 30 anni e la scelta consapevole del mondo politico e economico di lasciare l’Italia ai margini delle politiche di sviluppo globali, hanno creato la tempesta perfetta.

Un capitalismo straccione, che cerca di competere non in innovazione, ma sul dumping  salariale e dei diritti. Che investe in inutili grandi opere, ma non nella cura dei territori.  Che abbandona in povertà assoluta milioni di persone, eliminando il reddito di cittadinanza, senza prevedere alternative efficaci.

Per combattere questa deriva  e riaffermare la necessità di un modello sociale e di sviluppo che riparta dall’attuazione della Costituzione,  per una ‘Europa e un mondo di pace e multipolare, per una politica di sviluppo armonico dell’Italia e dell’Europa  dove nessuno venga lasciato indietro,  la rete della FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie) aderisce e sostiene con forza la manifestazione del 7 Ottobre “La via Maestra” e supporterà convintamente tutte le iniziative che a livello europeo si svolgeranno a fine 2023 promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati.

 

(*) – Coordinatore nazionale FILEF

 

Vuoi partecipare alla manifestazione ma non potrai esserci in presenza? Ti proponiamo di partecipare insieme a noi on line!

  1. Puoi realizzare un video con uno smartphone, di 30 secondi, con uno slogan o i motivi per cui tu e/o la tua organizzazione aderite alla manifestazione e mandarlo o via mail a coordinamentofilef@gmail.com o via whatsup allo +32472098231
  2. In alternativa, puoi creare una frase che esprime la partecipazione alla manifestazione e una tua foto e mandarle per mail a coordinamentofilef@gmail.com  o via whatsup allo +32472098231.
  3. Chiedi anche ai tuoi ocntatti se vogliono fare lo stesso e facci avere i loro contenuti!

 

 

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